Negli articoli precedenti abbiamo trattato i test da fare in gravidanza in modo generico e quelli da fare nel primo trimestre in modo specifico. Qui, invece vi parliamo dei test da eseguire nel secondo trimestre!
Il secondo trimestre di gravidanza
Durante il secondo trimestre di gravidanza, che va dalla quattordicesima settimana alla ventisettesima settimana + sei giorni, il feto va incontro a una crescita impetuosa, che porta il suo corpo a svilupparsi fino a raggiungere la lunghezza di 32-34 cm e la sua anatomia a definirsi. In questo periodo succedono tante cose anche alla futura mamma, per lo più piacevoli e positive. Il suo corpo si è ormai adattato allo stato di gestazione e pertanto tendono a ridursi i fastidi del primo trimestre, in particolare la nausea e il senso di spossatezza.
L’addome aumenta di volume diventando “visibile”, proprio per assecondare l’accrescimento fetale, e anche il seno si inturgidisce. Sempre in queste settimane, continuano i controlli e gli esami per valutare lo stato di salute di madre e feto, ed è anche possibile individuare il sesso di quest’ultimo attraverso l’ecografia. Si comincia, però, con un altro test importantissimo per la diagnosi prenatale di anomalie cromosomiche o malformazioni del tubo neurale (in particolare la spina bifida), da effettuarsi tra la quattordicesima e la diciottesima settimana.
I test giusti
Il Tri test per AFP, HCG totale o frazione libera, E3. Si tratta di un test del sangue in cui il campione materno viene analizzato in laboratorio per determinare il dosaggio di tre sostanze che sono prodotte sia dal feto che dalla placenta. Si stima che anomalie in questi dosaggi siano riscontrabili in oltre la metà dei casi di difetti cromosomici, e pertanto il Tri test va eventualmente “incrociato” con gli altri test per la diagnosi prenatale e associato agli esami più invasivi facoltativi;
Sempre entro la diciottesima settimana la futura mamma dovrà sottoporsi al monitoraggio dei livelli di glucosio nel sangue (importantissimo per la prevenzione del diabete gestazionale), e ripetere, in caso di precedente negatività o di esito dubbio, il Rubeo Test e il Toxo testrispettivamente per la ricerca degli anticorpi anti rosolia e anti toxoplasmosi. Questi test, quando negativi, vanno rinnovati fin quasi al parto, perché esiste sempre un rischio che la madre contragga tali infezioni proprio durante la gestazione;
Tra la diciannovesima e la ventunesima settimana è il momento giusto per sottoporsi a un esame molto atteso dai futuri genitori, che provoca sempre una grande emozione: l’ecografia morfologica. Si tratta di un esame strumentale di diagnostica per immagini che in modo del tutto innocuo – la metodica a ultrasuoni, infatti, non produce alcun danno – permette di valutare le condizioni del feto e lo sviluppo dei suoi organi nonché di "visionarne" l’aspetto in 3D, lineamenti in formazione inclusi. Ma al di là degli risvolti emozionali di questa ecografia, essa è soprattutto utile per scoprire eventuali malformazioni fetali (es. del cuore o di altri organi interni tra cui l’apparato urinario, o del distretto cerebro-spinale) e cromosomopatie. Infatti nel corso dell’ecografia morfologica si ottiene una eccellente riproduzione dinamica e tridimensionale dell’anatomia fetale che consente di valutare se essa sia congruente con i parametri considerati normali per quell’epoca della gravidanza;
Sempre in questo periodo gestazionale, in particolare a fine trimestre, dalla ventiquattresima settimana, si “prendono le misure” della distanza tra fondo uterino e sinfisi pubica della madre, per valutare l’accrescimento fetale;
Infine, nel corso di questo trimestre, si effettuano anche un test delle urine con urinocoltura per la diagnosi di eventuali infezioni delle vie urinarie (IVU), che possono svilupparsi in modo asintomatico. Per tale ragione è essenziale scoprirle tempestivamente prima che possano estendersi fino ai reni.
Resta connesso: nel prossimo articolo i test per l'ultimo trimestre di gravidanza!
Comments