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Il corso pre-parto: perché partecipare

Nell'articolo precedente parliamo delle analisi da fare nel 3° trimestre di gravidanza, questo tempo è anche il momento migliore per iscriversi a un corso preparto (o di accompagnamento al parto), un tipo di servizio gratuito per tutte le future mamme, organizzato in genere nei consultori o in associazioni dedicate, ideale proprio per prepararsi alla nascita del bambino/a in tutti gli aspetti importanti, ovvero dalle tipologie di parto, all’allattamento, all’igiene.


Perché seguire il corso pre-parto


Partorire è un’esperienza forte, che può declinarsi in tanti modi differenti quanto differente è ciascuna gravidanza, quanto è differente ogni donna. Insomma, ogni nascita è un’avventura a sé, che va vissuta in modo personalizzato.


Perché esistono i corsi preparto, chi li organizza, e quando? In genere sono organizzati dalle aziende sanitarie locali nei consultori di zona o negli ospedali provvisti di punti nascita, e sono per lo più gratuiti o vi si accede pagando il ticket.

Va detto che esistono anche corsi di preparazione al parto privati, con costi variabili a seconda del soggetto organizzatore e della durata. In questo approfondimento ci limiteremo a parlare del servizio pubblico.

Gli incontri sono in genere stabiliti nel numero di dieci e hanno cadenza settimanale (qualche volta bisettimanale); La durata è di circa due ore per incontro; Il momento migliore per iscriversi è nel secondo trimestre, a partire dalla ventottesima settimana, in modo da arrivare a termine nei dieci incontri successivi ed essere pronte per il parto.





Chi guida il percorso?


Tutti i corsi di accompagnamento al parto vengono tenuti da professionisti e professioniste della maternità. Ciascuno degli esperti fornirà spiegazioni e consigli utili alle future mamme e ai futuri papà (la cui presenza è oltremodo gradita) nel campo di proprio interesse. Ad esempio, i medici parleranno della fisiologia della gravidanza, degli esami a cui sottoporsi e delle fasi del parto, mentre gli psicologi/e si concentreranno sulla dimensione emotiva e psicologica del diventare madri e padri, con tutte le implicazioni che questo nuovo ruolo comporta anche nella vita relazionale, nelle dinamiche di coppia.


Quali i temi affrontati durante il corso?


Si parlerà di allattamento, dell’alimentazione materna e neonatale, perché i pediatri/e forniranno indicazioni anche sulle alternative al latte materno per le madri impossibilitate ad allattare e sullo schema dello svezzamento.


Gli/le ostetrici/e spiegheranno come prepararsi per l’ospedale, cosa mettere in valigia per sé e per il/a neonato/a, e come misurare i tempi delle contrazioni per capire quale sia il momento migliore per muoversi da casa e che tipo di sintomi (anche precoci) possono indicare che il momento della nascita è prossimo. Naturalmente, le “lezioni” si concluderanno con gli immancabili esercizi di rilassamento e di respirazione da eseguire sa sole o con il supporto del partner.





Durante gli incontri settimanali le partecipanti potranno porre domande di ogni tipo, per fugare qualunque dubbio sia di tipo medico, che pratico. Un’occasione concreta per affrontare al meglio la propria gravidanza, che sia la prima, o la… ennesima! Ogni gravidanza, di fatto è diversa, anche quando la madre sia la stessa, e anzi, proprio quando si diventa mamme bis e tris sono tanti i problemi e le criticità che si pongono anche sotto il profilo fisico, per lo stress che la gestione familiare comporta.


Negli incontri preparto è altresì possibile affrontare temi delicati, quali i timori che emergono qualora si venisse a scoprire che il feto ha elevate probabilità di nascere con una forma di disabilità, perché i professionisti e le professioniste sono in grado di fornire risposte e suggerimenti utili per affrontare il post parto nel modo migliorepossibile, e sapendo subito a chi rivolgersi per le esigenze immediate.

Diventa cruciale, pertanto, fare della gravidanza – che pure resta una fase estremamente intima per la donna – anche un evento “collettivo”, in cui i futuri genitori o la futura madre, se sola, possano “sentire” di avere una rete di supporto su cui contare, fatta di specialisti/e, ma soprattutto di esseri umani come loro, magari a propria volta genitori.



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