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Magnetoterapia: Cos’è?


La magnetoterapia è una pratica di medicina alternativa, che prevede l'utilizzo di campi magnetici per trattare determinate condizioni di salute.

I promotori della magnetoterapia sostengono che l'esposizione di parti del corpo umano a campi magnetici abbia effetti benefici sulla salute, specialmente tra:

  • Coloro che presentano fratture ossee. La magnetoterapia sembrerebbe accelerare la formazione e il consolidamento del cosiddetto callo osseo;

  • Coloro che presentano dolori articolari, muscolari o muscolo-articolari;

  • Coloro che presentano malattie scheletriche come l'osteoporosi.

Per la magnetoterapia, o meglio per i campi magnetici che servono alla magnetoterapia, sono necessari dei magneti.




Come Funziona

Magnetoterapia: Principi di Funzionamento

Per capire al meglio il presunto meccanismo di funzionamento della magnetoterapia, è fondamentale ripassare alcune nozioni di elettrofisiologia della cellula umana:

  • Le cellule del corpo umano sono dotate di una carica elettrica frutto della presenza, nell'ambiente intracellulare, di atomi con una certa carica (es: ioni sodio, ioni potassio, ioni calcio ecc).

  • La carica elettrica delle cellule umane è diversa dalla carica elettrica presente al suo esterno e ciò crea una situazione che gli elettrofisiologici definiscono con il termine di potenziale di membrana a riposo. Il cosiddetto potenziale di membrana a riposo, quindi, è la differenza di carica elettrica, presente tra l'interno e l'esterno di una generica cellula.

  • A seguito dell'invecchiamento cellulareo dopo un danno a carico della cellula, il potenziale di membrana a riposo subisce un'alterazione, assumendo valori diversi dai valori considerati normali.

  • Le alterazioni del potenziale di membrana a riposo sono responsabili di un cattivo funzionamento delle cellule e dei tessuti di cui queste cellule fanno parte.

Secondo gli ideatori e promotori della magnetoterapia, i campi magnetici di cui si avvale quest'ultima agirebbero sulle cellule dei tessuti ossei e molli del corpo umano, favorendo il ripristino del potenziale di membrana a riposo laddove ce n'è bisogno.

In altre parole, la magnetoterapia sarebbe un trattamento capace di ristabilire il potenziale di membrana a riposo, nelle cellule del corpo umano in cui tale potenziale è alterato.

Se tutto ciò fosse vero – come sostengono i magnetoterapeuti – le cellule che, grazie alla magnetoterapia, ripristinano il proprio potenziale di membrana a riposo riprenderebbero a funzionare in maniera adeguata, a ripararsi più velocemente in presenza di danni e così via.

Questa appena riportata è una descrizione volutamente semplificata di come dovrebbe agire la magnetoterapia sul corpo umano. In realtà, però, il funzionamento comprende tanti altri aspetti, assai complessi, che solo persone esperte e con una certa preparazione sarebbero in grado di capire.


Magnetoterapia: Frequenza dei Campi Magnetici

I magneti per la magnetoterapia possono creare campi magnetici di due diverse tipologie: a bassa frequenza (compresa tra i 5 e i 100 Hz) o ad alta frequenza (compresa tra i 18 e i 900 MHz).

La magnetoterapia che fa uso di magneti generanti campi magnetici a bassa frequenza prende il nome di magnetoterapia a bassa frequenza; di contro, la magnetoterapia che sfrutta magneti generanti campi magnetici ad alta frequenza prende il nome di magnetoterapia ad alta frequenza.

La scelta della frequenza dei campi magnetici dipende dalla condizione di salute che si vuole curare. Ci sono, infatti, condizioni che si prestano meglio alla magnetoterapia a bassa frequenza e condizioni che, invece, si prestano meglio alla magnetoterapia ad alta frequenza. Le indicazioni della magnetoterapia a bassa frequenza e di quella ad alta frequenza saranno approfondite in seguito.


A Cosa Serve

Magnetoterapia: le Indicazioni

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Secondo i suoi ideatori e promotori, la magnetoterapia sarebbe particolarmente indicata in presenza di:

  • Osteoporosi;

  • Fratture e ritardi di consolidamento osseo;

  • Osteonecrosi;

  • Forme di artrite, tra cui osteoartrite (o artrosi), artrite reumatoide e periartrite;

  • Pseudoartrosi;

  • Sindrome del tunnel carpale;

  • Algodistrofia;

  • Reumatismi articolari o dolori articolari;

  • Fibromialgia;

  • Episodi di borsite, tallonite, epicondilite, cervicalgia, lombalgia o lombosciatalgia;

  • Lesioni della cartilagine;

  • Lesioni cutanee venose, piaghe da decubito, piaghe da ustioni ed edemi;

  • Arteriopatia degli arti inferiori;

  • Protesi articolari, per favorire il consolidamento di quest'ultima dopo l'innesto.




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