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Sindrome di Asperger: cos’è e come riconoscerla

La sindrome di Asperger fa parte dei “disordini pervasivi dello sviluppo”, ovvero quel gruppo di malattie che riguardano il comportamento e la socialità. Si manifesta nei bambini fra i 4 e gli 11 anni di età ed è più frequente nei maschi.

La sindrome prende il nome dal pediatra viennese Hans Asperger, che all’inizio del Novecento descrisse il comportamento di quelli che egli stesso definì “piccoli professori”, ovvero bambini dal carattere solitario, goffi nei movimenti, che stavano spesso isolati dai loro coetanei e avevano difficoltà a comunicare e a relazionarsi con gli altri, ma che, al tempo stesso, coltivavano i loro interessi (musica, scienza, letteratura, matematica, collezionismo) con una dedizione particolare, fino a diventare dei veri e propri esperti. Sono tutte caratteristiche riscontrabili nei bambini con la sindrome di Asperger, che utilizzano inoltre un linguaggio fatto di poche parole e spesso parlano in modo spropositato (“a ruota libera”), e che, nella maggior parte dei casi, si muovono in modo impacciato.





Asperger e autismo


La sindrome di Asperger è considerata da molti studiosi come una forma di autismo più lieve (o, come si dice in gergo, “ad elevato funzionamento”), poiché i bambini con questo tipo di disturbo si comportano in modo ripetitivo, schematico e si relazionano poco con gli altri coetanei; proprio come i bambini con autismo.


Cause


Le cause della sindrome di Asperger non sono ancora conosciute. È molto probabile che l’origine sia multifattoriale, cioè che siano tanti i fattori a entrare in gioco nel determinare questa sindrome.

Alla diagnosi di sindrome di Asperger si arriva in maniera graduale, partendo dall’osservazione del bambino. Esistono delle “bandierine rosse” che genitori e pediatri devono prendere in considerazione nel comportamento del piccolo:

  • non aggancia lo sguardo delle persone che si rivolgono a lui e non ricambia i sorrisi

  • presenta un’attenzione eccessiva verso determinati oggetti o interessi

  • non gioca con gli altri bambini e non accetta il confronto con altri

  • se gli capita di giocare con dei coetanei può utilizzare un linguaggio offensivo o assumere atteggiamenti violenti, senza rendersi conto di poter far male ai suoi compagni

  • si muove in maniera impacciata, cammina in modo maldestro

Quando un bambino presenta una o più di queste caratteristiche, il pediatra lo invierà al neuropsichiatra infantile, che approfondirà la questione attraverso alcuni test specifici per la diagnosi della sindrome di Asperger, basati sia sulla valutazione del comportamento sia sulle capacità cognitive.


La gestione di questo disturbo è basata su una serie di interventi che hanno lo scopo di migliorare il comportamento e la comunicazione del bambino con sindrome di Asperger, aiutandolo in quegli aspetti relazionali che altrimenti potrebbero penalizzarlo e isolarlo dal gruppo (come le difficoltà nel linguaggio) e incoraggiando i suoi punti di forza (come ad esempio i suoi interessi speciali); proprio i suoi interessi sono una vera e propria risorsa per lui, in quanto fonte di divertimento, apprendimento e autostima. A tal proposito, oltre a genitori e terapeuti, anche gli insegnanti hanno un ruolo fondamentale, perché devono sostenere e incoraggiare la formazione e l’educazione del bambino. Durante l’adolescenza, infatti, i pazienti con sindrome di Asperger notano la propria diversità e si rendono dunque conto delle difficoltà che incontrano nei rapporti con i coetanei; se non adeguatamente supportati, possono sviluppare forme di depressione o disturbi d’ansia. Al di là di questo, gli “Aspie” non presentano particolari problemi di salute e hanno una durata della vita media uguale a quella della popolazione generale.

Asperger famosi


Ecco un elenco di personaggi illustri del passato che, molto probabilmente, hanno avuto la sindrome di Asperger: Michelangelo Buonarroti, considerato fra i geni del Rinascimento; Wolfgang Amadeus Mozart, compositore, pianista, organista e violinista austriaco, autore di capolavori musicali; Isaac Newton, matematico, fisico, filosofo naturale, astronomo, teologo e alchimista inglese, una delle più grandi menti di tutti i tempi. Fra le figure famose del presente, spiccano invece i nomi di Bob Dylan – cantautore e compositore statunitense, oltre che premio Nobel per la letteratura -, Steve Jobs, imprenditore e creatore di una delle aziende informatiche più note del pianeta, e Greta Thunberg, la giovane attivista ecologista che ha mobilitato centinaia di migliaia di giovani nel mondo in manifestazioni a difesa dell’ambiente.

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