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LA CAPILLAROSCOPIA

La capillaroscopia è una metodica d’indagine non invasiva che permette di riconoscere eventuali anomalie morfologiche e funzionali del microcircolo. La sua applicazione principale è la diagnostica differenziale del Fenomeno di Raynaud in primitivo e secondario riconoscendo, in quest'ultimo caso, alterazioni patognomoniche della Sclerosi Sistemica (scleroderma pattern); consente inoltre di valutare il danno microangiopatico in pazienti con diagnosi definita di Sclerosi Sistemica in relazione all'attività e alla gravità di malattia e di valutare la prognosi nei pazienti che presentano complicanze come le ulcere digitali.


CHE COS E' IL FENOMENO DI RAYNAUD


Il fenomeno di Raynaud è il segno clinico che indirizza il medico verso l'esecuzione o la richiesta della capillaroscopia. Si caratterizza da episodi di pallore (ischemia), seguiti da una fase di cianosi (asfissia) ed una di arrossamento (iperemia reattiva). Le tre fasi possono succedersi in sequenza o presentarsi isolatamente. Ad essere colpite sono soprattutto le dita delle mani, ma il fenomeno può manifestarsi anche a livello delle dita dei piedi, del naso e dei padiglioni auricolari. Il principale fattore scatenante è rappresentato dall’esposizione alle basse temperature, con una soglia variabile da individuo ad individuo. Altri eventi scatenanti sono costituiti da stress emozionali, uso reiterato di strumenti vibranti, assunzione di farmaci vasocostrittori e soprattutto esposizione al fumo di sigaretta, che determinano nei soggetti suscettibili una risposta abnorme di vasocostrizione arteriolare reversibile. Il disturbo interessa approssimativamente il 3-5% della popolazione generale.





Un’attenta valutazione del paziente con fenomeno di Raynaud rientra nella pratica clinica quotidiana del reumatologo,potendo costituire la manifestazione di esordio o di accompagnamento di un’ampia gamma di malattie e sindromi di interesse reumatologico. Il fenomeno di Raynaud costituisce la più frequente espressione clinica nei pazienti con sclerosi sistemica, con una percentuale superiore al 90%.


Attraverso l'esecuzione della capillaroscopia è possibile identificare:

– Fenomeno di Raynaud primario: nessuna alterazione morfostrutturale della rete microvasale,con un quadro sostanzialmente sovrapponibile a quello di un soggetto sano. La diagnosi è di esclusione, basata sull’assenza di segni anamnestici, clinici, strumentali e sierologici suggestivi di una forma secondaria. Un follow-up annuale di almeno tre anni è comunque indicato prima di poter classificare definitivamente un fenomeno di Raynaud come primario;

– Fenomeno di Raynaud secondario a connettivite: presenza di anomalie “maggiori” all’esame capillaroscopico, associato con la positività degli anticorpi anti-nucleo e/o con manifestazioni cliniche rientranti nel contesto di una connettivite“maggiore”.


Il fenomeno di Raynaud non va confuso con l’acrocianosi, caratterizzata da un cambiamento di colore delle estremità che appaiono persistentemente violacee, non preceduto da episodi di tipico pallore.





COME SI EFFETTUA LA CAPILLAROSCOPIA


Lo studio “in vivo” del microcircolo si effettua prevalentemente a livello della cute periungueale. In tale distretto,infatti,l’asse maggiore dei capillari risulta parallelo alla superficie cutanea e quindi al piano di osservazione. L'esame viene effettuato sul II, III, IV e V dito di ogni mano. L ’applicazione di una goccia di olio di cedro sulla cute da esplorare consente di ottenere le migliori condizioni di visibilità. Il capillaroscopio, poggiato sulla sede, permette di visualizzare i capillari ingranditi di circa 200 volte rispetto al normale su monitor.



INTERPRETAZIONE DELL'ESAME CAPILLAROSCOPICO


Nel soggetto sano la forma dei capillari periungueali normali è classicamente definita “a forcina di capelli”o “a U rovesciata”. In condizioni fisiologiche è possibile distingue una branca più sottile (afferente o arteriolare) da una meno sottile(efferente o venulare). Le anse periungueali presentano una distribuzione omogenea“a pettine”. L'alterazione di alcuni parametri morfologici e funzionali possono indirizzare verso una diagnosi di scleroderma pattern od aiutarci nel follow-up di una malattia definita. Tra questi:

– Visibilità del plesso venoso subpapillare

– Trasparenza cutanea

– Orientamento e distribuzione spaziale dei capillari

– Densità capillare

– Lunghezza e diametro dei capillari

– Caratteristiche del flusso capillare (continuo, intermittente, granuloso).





Le alterazioni capillari che maggiormente possono indirizzare verso una diagnosi di scleroderma pattern sono:


– Ectasie capillari, soprattutto presenza di Megacapillari (diametro superiore a 50 micron);

– Microemorragie, specifiche soprattutto quando sono multiple, a “fiamma” o a “cappello” su un megacapillare;

– Ridotta densità capillare e presenza di aree avascolari

– Neoangiogenesi: Capillari tortuosi e dismorfici in un' area avascolare





Dott. Vincenzo Raimondo

Specialista in Reumatologia

Responsabile medico Casa di Cura Madonna dello Scoglio

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