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Quando si parla di ipertensione

Nell'ultimo anno sono state aggiornate le linee guida sull’ipertensione. Ci sono nuove soglie e criteri per identificare la normalità dei valori della pressione, abbassati a 120/80 mmHg anziché i 140-90 fissati in precedenza. Un limite, questo, che porta quasi un americano su due ad essere definito come “iperteso”.


Cosa cambia con le nuove linee guida? Rispetto alla versione 2003 delle linee guida, in Usa risulta ora scomparsa la demarcazione di “pre-ipertensione” e l’aumento più considerevole riguarda gli ipertesi sotto i 45 anni, che finiranno per triplicare. La misurazione casalinga viene ritenuta importante, al fine di implementare misure di telemedicina. Naturalmente, è fondamentale il ricorso a strumenti adeguatamente validati e funzionanti. Questa pratica è utile per smascherare eventuali alterazioni in presenza o assenza del personale medico. Ora, dunque, viene considerata “elevata” una sistolica compresa tra 120 e 129 mmHg e diastolica sotto gli 80 mmHg. Secondo la nuova classificazione, l’ipertensione di stadio 1 è compresa tra i 130 e 139 mmHg o diastolica 80-89 mmHg, mentre quella di stadio 2 al di sopra dei 140 mmHg e diastolica oltre i 90 mmHg. Per lo stadio 1, comunque, la terapia farmacologica va prescritta solo in casi particolari, come la presenza di ictus o infarti pregressi, oppure l’alto rischio dovuto all’età, o ancora evidenza clinica di diabete mellito o insufficienza renale cronica. Da ultimo, si usa il termine di “crisi ipertensiva” quando i valori superano i 180 mmHg di sistolica e i 120 mmHg di diastolica. In questo caso è consigliato l’intervento farmacologico o il ricovero ospedaliero.



L’aggiornamento statunitense è tenuto in considerazione anche in Europa per aspetti come la misurazione e la diagnosi precoce. Rimane suggerito almeno un controllo annuo, anche per i giovani, per una scoperta precoce della patologia. Viceversa, rimarrà elevato il rischio residuo agli organi bersaglio. La pressione può essere misurata sia dal medico che in ambito domestico, sempre alla mattina appena alzati e prima di cena. Prima di procedere alla rilevazione, è bene non aver fumato o bevuto bevande zuccherate nella mezzora precedente, così come dopo attività fisica o un diverbio è consigliato attendere almeno cinque minuti. Gli apparecchi migliori rimangono quelli semi automatici con misuratore al braccio, naturalmente con certificazione di qualità. Per una corretta misurazione, l’ideale è una stanza silenziosa, senza apparecchi accesi e sui 20° di temperatura. Ci si deve sedere comodi e mantenere la muscolatura rilassata. Il bracciale andrà posizionato circa 3 cm sopra il gomito. Al riscontro di alterazioni si dovrà intervenire modificando lo stile di vita, riducendo il peso se eccessivo e compiendo regolare attività fisica. La cura farmacologica viene presa in considerazione solo quando i valori oltrepassano i 140-90 mmHg.

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